
Cannes, i turchi d'Europa raccontati da Fatih Akin

Il regista annuncia che in estate girerà due nuovi lavori
Il prolifico regista turco-tedesco Fatih Akin, fuori concorso a Cannes con "Amrum", annuncia al Marché du Film che in estate girerà due nuovi lavori. Il primo, un documentario intitolato "Anatolian Dragon", sarà un vero grido d'allarme per il futuro della cultura e della società turca, a causa della drammatica fuga dei cervelli dal paese dopo le ultime svolte impresse dal Presidente Erdogan. Protagonista del racconto sarà la cantante Gaye Su Akyol, popolarissima nel suo paese, che adesso vive e lavora a Berlino dopo gli attacchi subiti in patria. "Tutto questo - dice Akin - è la conseguenza del mutamento della società turca, oggi caratterizzata da una forte misoginia alimentata dalla politica. Negli ultimi anni più di 250mila persone, intellettuali, medici, scienziati, artisti, hanno dovuto lasciare il paese. È stato un autentico drenaggio di cervelli, costretti all'esilio che impoverisce il mio paese d'origine". Fatih Akin, nato ad Amburgo nel 1964 da immigrati turchi, non ha mai smesso di guardare alle trasformazioni della sua terra d'origine e ha spesso raccontato le storie degli immigrati in Germania, una delle comunità straniere oggi più radicate in Germania, specie dopo le aperture del governo di Angela Merkel.
C.Blanc--PS