
Furto nella villa di Denis Verdini, rubati oggetti preziosi

L'ex parlamentare dormiva, c'era una finestra lasciata aperta
Indagini dei carabinieri sul furto subito da Denis Verdini, 74 anni, alcuni giorni fa nella villa di Firenze dove sta scontando la detenzione domiciliare per le condanne per bancarotta fraudolenta - definitive in Cassazione - per i crac della banca Credito Cooperativo Fiorentino e per quello alla Società toscana di edizioni. L'ex banchiere e politico, ai vertici di Forza Italia con Silvio Berlusconi, stava dormendo quando c'è stato il furto, avvenuto in pieno giorno. Verdini faceva il riposo pomeridiano e, dai racconti, una finestra era stata lasciata aperta. E' da lì che potrebbero essere passati i ladri (o il ladro), dopo aver scavalcato un cancello secondario della proprietà alle pendici di Pian de' Giullari, collina sopra Firenze. Rubati vari oggetti preziosi, in particolare orologi di valore. Con chi gli è vicino Denis Verdini avrebbe ammesso di ritenersi fortunato di trovarsi a dormire mentre lo derubavano temendo, in caso contrario, di subire un'aggressione. "Se mi fossi svegliato mentre erano nelle stanze - avrebbe detto in buona sostanza Verdini - non è detto che sarebbero scappati, ma avrebbero potuto colpirmi, aggredirmi". La villa non è distante dagli abitati ma resta comunque isolata. E' circondata dalla campagna. I malviventi potrebbero aver notato la finestra aperta e deciso così di attaccare per il furto. La denuncia è stata fatta alla stazione dell'Arma dei carabinieri di Galluzzo, la più vicina. Denis Verdini sta scontando 6 anni 6 mesi per la bancarotta dell'ex Credito cooperativo fiorentino (Ccf), la banca cooperativa di Campi Bisenzio di cui fu presidente 20 anni, e 5 anni 6 mesi per il crac della Società toscana di Edizioni (Ste), l'iniziativa editoriale da lui promossa che pubblicava Il Giornale della Toscana in abbinamento con Il Giornale. Alla prima condanna definitiva, quella sulla bancarotta del Credito cooperativo Fiorentino, Verdini il 3 novembre 2020 si presentò al carcere di Rebibbia dove rimase 80 giorni, poi nel gennaio 2021 ottenne la detenzione domiciliare per motivi di salute per via della diffusione del Covid in carcere, e nel luglio successivo dal tribunale di Sorveglianza di Firenze per motivi di età. A fine febbraio 2024 la Sorveglianza revocò la disposizione, applicando di nuovo il carcere per la mancata osservanza di prescrizioni impartitegli nel fruire dei permessi. Tra queste Verdini abusò dell'autorizzazione, nel recarsi a Roma dal dentista di fiducia, di trattenersi nel locale del figlio Tommaso e di tenere incontri con politici, imprenditori, manager essendo nella condizione di detenuto. Con la revoca venne ristretto a Sollicciano - dove andò in sua visita il ministro Matteo Salvini, compagno della figlia Francesca -, poi nel maggio 2024 fu trasferito, sempre per motivi di salute al centro clinico del carcere di Pisa, finché non gli è stata di nuovo accordata la detenzione domiciliare nel 2024 per motivi medico-sanitari.
N.David--PS