Innsbruck cambia volto, la nuova stazione guarda al Brennero
Al via i lavori per il nodo ferroviario Italia-Austria
È una città che si prepara al futuro quella che si vede oggi attorno ai binari di Innsbruck. Dove per oltre un secolo sono arrivati treni da Vienna, Monaco e Verona, sono cominciati i lavori per costruire una nuova stazione centrale: moderna, sostenibile e pensata per l'era del tunnel di base del Brennero, la grande opera che presto cambierà la geografia ferroviaria d'Europa. Il progetto, frutto di un accordo tra le Ferrovie austriache (ÖBB), il Land Tirolo e il Comune di Innsbruck, trasformerà entro il 2030 uno dei nodi ferroviari più trafficati d'Austria. Ogni giorno da qui passano quasi 40 mila viaggiatori: un flusso che, con l'apertura del tunnel sotto le Alpi, è destinato a crescere sensibilmente. Ma la nuova stazione non sarà solo un punto di transito: diventerà anche un ponte urbano. L'attuale linea ferroviaria divide infatti Innsbruck in due, da nord a sud. Con la ricostruzione, verrà realizzato un sottopassaggio per pedoni e biciclette che collegherà i quartieri di Heiliggeiststrasse e Anzengruberstrasse, restituendo continuità e spazi pubblici alla città. I lavori iniziano da un'area oggi occupata da depositi e binari di servizio, tra la stazione e lo scalo merci. Entro il 2026 verranno liberati oltre 11.000 metri quadrati, rimossi 700 metri di binari e riorganizzati i collegamenti tecnici, senza interrompere in alcun modo il traffico ferroviario. Il costo complessivo dell'intervento è stimato in 43,3 milioni di euro, finanziati per il 45% dalle ÖBB, per un terzo dal Land Tirolo e per il resto dal Comune. È un investimento importante, ma strategico: Innsbruck sarà la porta d'ingresso settentrionale del Brennero, il punto in cui si incontrano le grandi direttrici ferroviarie europee. La stazione attuale, costruita nel 1858 e più volte rinnovata, porta con sé una lunga storia di ingegneria e resilienza. Nel 1884, con l'apertura della linea del Vorarlberg - la regione più occidentale dell'Austria, al confine con la Svizzera e il Liechtenstein - e del tunnel dell'Arlberg, progettato dall'italiano Valentino Ceconi e dal figlio Giacomo, divenne un simbolo del progresso ferroviario. Distrutta dai bombardamenti della guerra, fu ricostruita nel 1956 e ristrutturata nel 2004. Oggi, dopo più di un secolo e mezzo, si prepara a una terza vita. Una stazione che non sarà più solo un punto di arrivo o di partenza, ma un nuovo spazio urbano, tra sostenibilità, tecnologia e memoria. E per chi viaggia dall'Italia verso l'Europa del Nord, sarà presto il primo segno visibile del Brennero del futuro.
C.Blanc--PS